Ti avevo promesso di continuare a raccontarti di come sia nata e cosa abbia ispirato la collezione Rinascimento, ed eccomi qua!

La coppia di ritratti di cui ti parlerò stavolta riguarda un altro grande maestro del Rinascimento italiano, ovvero Pietro di Cristoforo Vannucci, detto Il Perugino (1448?-1523). Perché proprio lui? Perché tra tutte le sue opere — che sono veramente tante — sono rimasta incantata in particolare da due volti femminili, che interpretano in modo perfetto l’idea che avevo in mente. Ma andiamo con ordine.

Nella mia vita precedente, quando mi occupavo a tempo (quasi) pieno di giornalismo musicale, ho avuto l’onore e il piacere di intervistare la cantautrice americana Tori Amos. Nel 2005, in occasione dell’uscita dell’album, The Beekeeper, Amos mi spiegò che nella cultura cristiana la donna è sempre stata vista in due modi precisi e opposti: o come madre purissima (Maria Vergine), o come prostituta (Maria Maddalena).

Nei secoli la cultura patriarcale ha imposto alla donna di dividersi tra questi due archetipi, nei quali la donna non ha mai potuto riconoscersi fino in fondo, maturando un’identità frantumata e quindi fragile, sottomessa alla volontà dell’uomo.

La soluzione, secondo la battagliera Tori, si trova dentro a questi due archetipi, che però non devono essere visti come due sentieri divergenti, ma nella loro splendida e fortissima unione.

“In America, dove la Cristianità costituisce una grossa parte delle radici della società, per sentirsi complete le donne cristiane devono fondere le due Marie: Maria Vergine (spogliata della sua sessualità) e Maria Maddalena (la cui spiritualità è stata violentata). Una volta che le due Marie si fondono in un’unica donna, essa acquisisce una forza che nessuno può più spezzare […].”

(TORI AMOS, Il futuro è donna, Jam n. 113, marzo 2005)

Per sentirsi veramente libera, la donna deve riuscire ad andare oltre il dualismo imposto dalla società patriarcale e riconciliare dentro di sé le due Marie.

È un pensiero potente, oggi (ahimè) ancora attuale, ma come fare a rappresentarlo? Cercando tra l’iconografia cristiana le diverse rappresentazioni di Maria, ecco che mi viene in aiuto lui: il grande maestro Perugino.

Pietro_Perugino_cat62_Madonna col BambinoLa Madonna con Bambino del Perugino (c. 1500) è un ritratto di donna di commovente bellezza: modesta nell’abbigliamento e nell’acconciatura, la sua potenza sta nel volto, perfetto nei colori e nelle proporzioni.

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La cosa interessante è che il Perugino ha ritratto anche Maria Maddalena (qui estrapolata nel dettaglio dalla Pala di Fano, 1497): con il volto truccato e i gioielli vistosi, la Maddalena si manifesta in tutta la sua sensuale bellezza, pur nell’atteggiamento dimesso della penitente convertita.

Dalla Collezione RINASCIMENTO – DELUXE EDITION

Cosa hanno in comune questi due splendidi ritratti, oltre allo stesso autore? Ebbene, sì: la modella è la stessa! Si tratta di Chiara Fancelli, figlia dello scultore Luca Fancelli e moglie del Perugino, che la volle spessissimo come modella per i suoi ritratti femminili, rendendola una delle icone di bellezza del suo tempo.

Quello di utilizzare la stessa modella per diverse opere era in realtà una consuetudine abbastanza diffusa nel ‘500, però il valore simbolico che ha in questo contesto è particolarmente forte: Maria Vergine e Maria Maddalena possono convivere nella stessa donna, e un’unica donna può racchiudere in sé le due Marie in tutte le infinite sfumature che possono esistere tra l’una e l’altra.

Perciò, quando indosserai questi gioielli, non metterai solo un grazioso paio di orecchini con cammeo dallo stile vintage, ma diventerai tu stessa la rappresentante della femminilità in una delle sue infinite declinazioni, tra purezza e perdizione.

Te la senti di farlo?

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